Oltre al sonno e alla concentrazione ci sono anche altre cose che non sono state dette a nessuno.
Giornate intere che scompaiono, e brevi attimi che diventano un’eternità.

(Peter Høeg)

giovedì 30 maggio 2013

Ho visto cose che voi umani potete immaginare.



Ho visto cose che voi umani potete immaginare.
Ho visto i sogni della giovinezza trasformarsi nei mostri della realtà, ho visto le paure trasformarsi in forza involontaria e ho visto strade estendersi all'infinito, mura altissime ergersi su pianure. Ho visto i Moloch morire e rinascere peggiori.
Ho visto gli amici farsi lupi o volpi, ho visto persone lontane farsi amici e restare veri, ma pochi, molto pochi.
Ho visto paesi bellissimi, parlato con persone di cui non capivo la lingua, abbracciato il loro dolore, la loro gioia e abbiamo cantato vite immaginarie, disegnato quadri bellissimi e colorati, mandala di sabbia finissima che è volata via quando vi abbiamo soffiato.
Ho visto amori che sembravano eterni dissolversi come Atlantide, sommersi dallo scorrere del tempo, dall'incertezza della memoria ormai lontana.
Ho visto e amato corpi, anime, profumi, odori, capelli, labbra, occhi, fiati, che racchiudevano tutto il mistero di infiniti universi, e mi sono perso nell'assenza di gravità.
Ho visto i grandi e famosi, da vicino, molto da vicino, quasi tutti nani dall'ego elefantiaco, meschini e affannati a schiacciare tutti quelli intorno a loro, per apparire di splendida inconsistenza.
Ho visto uomini e donne, umili, generosi, schivi, ergersi giganteschi mentre si abbassavano ad abbracciare il prossimo, mentre creavano straordinarie cose che spostavano il mondo verso l'inatteso, arricchendolo: erano i veri grandi, ma non ci tenevano a dirlo, né a sentirselo dire.
Ho visto giovani incerti e spauriti, strafottenti e altrettanto spauriti, crescere e volare.
Ho visto morti insopportabili e nascite meravigliose.
Ho visto il corpo cedere e risorgere.
Ho visto l'anima fare gorgo e sprofondare, ho visto l'anima erompere e inondare.
Ho visto Dio nella zampa di un cane e in una pietra e in un bicchiere d'acqua.
Ho visto il diavolo, era un critico, ora è morto.
Ho visto e vedo angeli ogni giorno.
Ho visto ridere i bambini e ridendo con loro sono rinato.
Ho visto la vita nascere dalla mia vita e crescere potentemente, Genesi, Esodo e Qoelet di me stesso.
Ho visto negli occhi della mia donna l'orgoglio di me stesso, la gioia e la disperazione, l'ostinata verità dell'amarsi, l'ininterrotto scintillio di ogni attimo, nella veglia e nel sonno, nell'ordinario e nello straordinario di ogni passo insieme.
Ho visto tutto questo e tante, tante, tante, troppe altre cose. Il tempo che mi resta non sarà altrettanto, ma vedrò ancora e ancora e ancora. E tutto questo sarà vivere come una montagna che la pioggia non riesce a dissolvere, le nuvole e la tempesta non cancellano. E quando il sole ritorna a splendere ricorda a chi la vede, l'immensità, l'azzardo, il cristallo dell'esistere, dal basso, verso l'alto, oltre la fine.







30/05/2013  Francesco Randazzo



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