Oltre al sonno e alla concentrazione ci sono anche altre cose che non sono state dette a nessuno.
Giornate intere che scompaiono, e brevi attimi che diventano un’eternità.

(Peter Høeg)

sabato 27 settembre 2008

WAZ (7)

È una bellissima giornata, una giornata del cazzo come tante altre, piena di piccole stronzate inutili, di attese, noia, piccole nevrotiche compulsioni. Eppure è una bellissima giornata, Waz se lo ripete continuamente come un mantra benefico che dia un senso allo scorrere cazzonico delle ore e delle azioni che si stendono sulla sua pelle come gel per capelli seccato al sole. Il sole difatti se ne fotte e spara raggi tiepidi di meravigliosa banalità. Una signora nera si avvicina alla fermata dell'autobus dove Waz sta aspettando che passi qualcosa che lo sconvolga. "Che bella giornata!", dice Waz alla donna, tentando di renderla sua complice, di avere conferma anche da qualcun altro, tanto per essere sicuro che quella giornata del cazzo sia bellissima. "È da molto che aspetta?", chiede quella di rimando. E Waz come al solito risponde: "Ero giovane, quando sono arrivato qua." Quella sorride. Non ha capito un cazzo, sotto il sole cazzone di quella cazzo di giornata, non si pone nemmeno il problema, sorride ebete, ma ha una faccia simpatica e una panza strabordante sensualità afro de noantri. Anche Waz sorride. Poi ha un guizzo di lingua che balugina sotto il sole cazzone di quella giornata del cazzo e le dice: " Lei è fortunata sa? Sì, sì, proprio fortunata. È fortunata a vivere qua in questo nostro meraviglioso paese del cazzo, con questo sole del cazzo in questa bellissima giornata del cazzo, fortunata perché lei è nera, magari africana o sudamericana o yankee o chissadadove, nera e non cinese che sennò adesso toccava a lei che le facevano il culo e la mettevano a posto e c'andavano a frugare anche nel frigorifero di casa per vedere se c'aveva nascosto il cartone malefico del latte cinese avvelenato del cazzo e le controllavano pure se c'aveva bambini morti nascosti sott'al divano e tutte quelle stronzate del cazzo che qui c'abbisognano per sentirsi tranquilli che tanto i casini e le stronzate le fanno i cinesi oggi, i rumeni ieri, e domani, domani chissà? È fortunata lei, che è nera, ma chissà che domani non le fanno un controllino per vedere se c'ha qualche magagna che ci sturba questa meravigliosa vita nostra di italiani europei occidentucoli del cazzo, una cosa si trova sempre, lei lo sa, se uno si guarda allo specchio la mattina un difetto sulla pelle se lo trova sicuro e se si guarda la faccia di un altro è più facile ancora e se ne vedono di più e allora la colpa è di quell'altro, un bell'untore del cazzo che ci sta qui a scassarci la minkia e ci vuole distruggere la nostra way of life. È fortunata lei nera che non ci ruba i biscotti e non si becca una fraccata di legnate che l'ammazza, per i biscotti no perché è nera, è fortunata lei che sta qui a Roma e non a Castel Volturno. Se ne vada, signora, è fortunata che m'ha incontrato e glielo dico: se ne vada. E mi porti con lei. Ché tanto prima o poi mi tocca pure a me."
Intanto è passato l'autobus e la signora nera l'ha preso. Waz resta solo alla fermata e aspetta sotto il sole cazzone di quella cazzo di giornata, senza sapere più che cazzo dire. E si ripete nella sua testa: è una bellissima giornata è una bellissima giornata è una bellissima giornata è una bellissima giornata è una bellissima giornata è una bellissima giornata è una bellissima giornata è una bellissima giornata è una bellissima giornata...

© francescorandazzo-2008



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